Storia della motocarrozzetta, uno degli accessorimoto più famosi, presente sia in quelle d’epoca che moderne.
Qual è il maggior difetto della moto? Il poco spazio.
Rispetto all’automobile, la motocicletta non permette una grande capienza, sia
per quel che riguarda i bagagli, che i passeggeri.
Così è stato necessario inventare un nuovo accessorio moto per quelle che oggi
sono delle bellissime moto d’epoca,
il sidecar, conosciuto anche con il nome di motocarrozzetta, almeno qua in
Italia.
Il sidecar nasce da un’idea di Jean Bertoux, ufficiale
dell’esercito francese della fine del XIX secolo.
Ma non fu inizialmente un accessorio per la moto, ma per
la bicicletta.
Bertoux modificò una bicicletta applicandole una
triangolazione di tubi che reggeva la ruota laterale all'altezza di quella
posteriore, un sedile dotato di schienale e un poggiapiedi: nasce così il
sidecar.
Non ci volle molto che il sidecar passasse dalla bici
alla moto:
uno dei primissimi è il modello abbinato alla Peugeot del
1904, una delle prime motociclette della storia.
Il sidecar era di vimini, e presenta diversi accessori moto, come gli avvisatori acustici a trombetta, faro ad acetilene,
contachilometri OS con numeratore, e portaombrelli.
La storia del sidecar è un dualismo tra Francia e
Inghilterra. Gli inglesi risposero inizialmente con il carrozzino Mills &
Fulford del 1910. E’ così che gli accessori
moto si modernizzano: il sidecar non è più di vimini ma di legno, rivestito
in lamierino di ferro per far scivolare via acqua e fango. Gli interni restano
ampi, a dimostrazione che il sidecar è spesso riservato a un passeggero
importante, che indubbiamente sta più comodo rispetto al pilota sul piccolo
sellino. Questo modello presenta nuovi accessori per moto d’epoca, come il
tachimetro Jones di prima generazione e la frusta scacciacani.
In questa sfida di innovazioni entra anche la Germania,
che con la NSU crea il proprio sidecar nel 1913, che rispetto a quelli già
visti presenta l’indicatore di pendenza, specchio retrovisore registrabile e
freno di stazionamento.
L’Italia, famosa nel Mondo anche per le sue industrie di
auto, moto, e accessori moto crea il
suo sidecar abbinato ad una moto nel 1914, con la casa motociclistica FRERA.
Utilizzata dall’esercito di Vittorio Emanuele III durante la Prima Guerra
Mondiale, presenta un carrozzino di linea ultramoderna, arrotondato e bombato,
la cui forma ricorda quello di un uovo. Questo per far si che il sidecar sia
più resistente e leggero. Oltre a queste cose presenta un sistema di scarico
doppio.
Uno dei sidecar più grandi e spaziosi mai costruiti è il
modello Fis del 1920 abbinato alla Borgo Reading, società Americana. Presentava
4 posti, grazie alla solidità del telaio e alla potenza del motore della moto.
I nuovi accessori di questa moto d’epoca sono il porta camera d’aria di scorta,
il segnalatore meccanico, e l’estintore.
Uno dei difetti del sidecar, comune del resto a tutte le
modo, è la mancanza di riparo in caso di pioggia. Questo problema fu risolto
grazie ai modelli chiusi, come quello della Harley-Davidson del 1923. Grazie a
questa comodità era spesso usato come taxi. Presenta accessori come la capote,
il parabrezza, l’orologio e la pompa e il kit per la riparazione dei
pneumatici.
Un altro modello del genere è più recente e decisamente
più innovativo, tanto che sembra venire dallo spazio. Si tratta del carrozzino
Watsonian del 1958, che dispone di tettuccio apribile, portapacchi superiore,
sportello con finestrino scorrevole. Una piccola auto, insomma, infatti fu
progettato per dare l’illusione ottica dell’automobile.
Questi sono i modelli più belli e più famosi di sidecar, l’accessorio moto d’epoca senza età,
dato che viene utilizzato ancora oggi, anche nelle competizioni sportive.
Valerio Brandi
Articolo molto bello, avrei voluto vedere anche delle foto dei modelli descritti
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