sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
Raven MotoCycles: la Guzzi al contrario
Quando si discute di architetture motoristiche i motociclisti si lanciano nelle idee più balzane, improvvisandosi tutti grandi ingegneri. Tutti hanno in mente un progetto geniale, tutti sono convinti di poter creare qualcosa di unico, di mai visto, ma nella stragrande maggioranza dei casi si sbagliano.
C’è chi, poi, non solo ha delle idee creative in testa, ma le mette anche in pratica, e uno di questi è Jeff Gundlach autore della bella moto che vi mostriamo oggi, la Raven MotoCycles, una special artigianale costruita in cantina, spinta da un motore Moto Guzzi ruotato di 90 gradi. Sì avete capito bene, una Guzzi col motore longitudinale, che contravviene alle regole storiche del marchio lariano.
RAVEN MOTOCYCLES
Ad essere del tutto sinceri, non vorremmo rompere le uova nel paniere a Jeff, ma chi scrive ricorda chiaramente di un’altra Special, costruita in italia negli anni novanta, realizzata attorno a un motore Guzzi ruotato di 90°. Non sarebbe giusto però rubare la scena alla Raven e quindi dedichiamoci ad essa.
Negli intenti del costruttore la moto non sarebbe dovuta essere né un custom, né un bobber, né una cafè racer. Jeff voleva una moto con un look classico, retrò, che avesse una personalità inconfondibile.
La Raven è stata fatta tutta in casa da Gundlach, il quale ha utilizzato un approccio molto convenzionale, che potremmo definire di stampo modellistico. Non avendo a disposizione apparecchi sofisticati, infatti, Jeff è partito da un foglio bianco sul quale ha disegnato la sua moto, per poi passare a costruirne un modello in scala 1:1 in legno.
Verificati gli ingombri, il modello è servito a Gundlach per realizzare le dime di saldatura per il telaio vero e proprio, che sarebbe stato un semplice monotrave superiore. Dopodiché ha realizzato una nuova scatola per il cambio, che sarebbe stato collocato dietro al motore, la quale avrebbe dovuto supportare anche il forcellone.
Per facilitarsi un po’ il lavoro, Jeff ha utilizzato un forcellone recuperato da una Honda 350 del 1968, moto che ha donato anche la forcella, i freni, le ruote e le piastre di sterzo, tutti ricambi facilmente acquistabili nei mercatini. Il motore, come detto, arriva da una Moto Guzzi Ambassador 750 del 1971, mentre per il cambio Jeff ha scelto un robusto ricambio Norton a 4 marce. I due sono collegati da una primaria a catena e la frizione monodisco a secco incorpora al suo esterno la corona della primaria. Il pignone della trasmissione finale è curiosamente montato in mezzo, tra frizione e cambio, quindi sarebbe interessantissimo vedere come è costruito.
Tutto il resto della moto è stato fatto in casa da Gundlach, compreso il singolare serbatoio in due sezioni tubolari.
La moto allo stato attuale è quasi finita e Jeff presto la porterà presso il dipartimento della Carolina del Nord della motorizzazione per i test necessari ed ottenere un numero di telaio e una targa. Nelle sue intenzioni c’è il desiderio di costruire al massimo cinque motociclette l’anno, (le leggi della Carolina fissano in 5 unità il massimo di pezzi da costruire per non dover richiedere lo status di costruttore professionista) su ordinazione e con la possibilità di scegliere la cilindrata tra 750, 850 e 1000. C’è già un prezzo indicativo di vendita, che è attorno ai 25.000 dollari.
Tra l’altro, come vedete dalle foto, negli intenti futuri di Gundlach, ci sarebbe una seconda moto spinta da un motore monocilindrico, fatto privando di un gruppo termico un V2 Guzzi.
C’è chi, poi, non solo ha delle idee creative in testa, ma le mette anche in pratica, e uno di questi è Jeff Gundlach autore della bella moto che vi mostriamo oggi, la Raven MotoCycles, una special artigianale costruita in cantina, spinta da un motore Moto Guzzi ruotato di 90 gradi. Sì avete capito bene, una Guzzi col motore longitudinale, che contravviene alle regole storiche del marchio lariano.
RAVEN MOTOCYCLES
Ad essere del tutto sinceri, non vorremmo rompere le uova nel paniere a Jeff, ma chi scrive ricorda chiaramente di un’altra Special, costruita in italia negli anni novanta, realizzata attorno a un motore Guzzi ruotato di 90°. Non sarebbe giusto però rubare la scena alla Raven e quindi dedichiamoci ad essa.
Negli intenti del costruttore la moto non sarebbe dovuta essere né un custom, né un bobber, né una cafè racer. Jeff voleva una moto con un look classico, retrò, che avesse una personalità inconfondibile.
La Raven è stata fatta tutta in casa da Gundlach, il quale ha utilizzato un approccio molto convenzionale, che potremmo definire di stampo modellistico. Non avendo a disposizione apparecchi sofisticati, infatti, Jeff è partito da un foglio bianco sul quale ha disegnato la sua moto, per poi passare a costruirne un modello in scala 1:1 in legno.
Verificati gli ingombri, il modello è servito a Gundlach per realizzare le dime di saldatura per il telaio vero e proprio, che sarebbe stato un semplice monotrave superiore. Dopodiché ha realizzato una nuova scatola per il cambio, che sarebbe stato collocato dietro al motore, la quale avrebbe dovuto supportare anche il forcellone.
Per facilitarsi un po’ il lavoro, Jeff ha utilizzato un forcellone recuperato da una Honda 350 del 1968, moto che ha donato anche la forcella, i freni, le ruote e le piastre di sterzo, tutti ricambi facilmente acquistabili nei mercatini. Il motore, come detto, arriva da una Moto Guzzi Ambassador 750 del 1971, mentre per il cambio Jeff ha scelto un robusto ricambio Norton a 4 marce. I due sono collegati da una primaria a catena e la frizione monodisco a secco incorpora al suo esterno la corona della primaria. Il pignone della trasmissione finale è curiosamente montato in mezzo, tra frizione e cambio, quindi sarebbe interessantissimo vedere come è costruito.
Tutto il resto della moto è stato fatto in casa da Gundlach, compreso il singolare serbatoio in due sezioni tubolari.
La moto allo stato attuale è quasi finita e Jeff presto la porterà presso il dipartimento della Carolina del Nord della motorizzazione per i test necessari ed ottenere un numero di telaio e una targa. Nelle sue intenzioni c’è il desiderio di costruire al massimo cinque motociclette l’anno, (le leggi della Carolina fissano in 5 unità il massimo di pezzi da costruire per non dover richiedere lo status di costruttore professionista) su ordinazione e con la possibilità di scegliere la cilindrata tra 750, 850 e 1000. C’è già un prezzo indicativo di vendita, che è attorno ai 25.000 dollari.
Tra l’altro, come vedete dalle foto, negli intenti futuri di Gundlach, ci sarebbe una seconda moto spinta da un motore monocilindrico, fatto privando di un gruppo termico un V2 Guzzi.
FONTE: www.omnimoto.it
mercoledì 28 dicembre 2011
Restauro Vespa VN2 del 1956. Cap.: Dettagli
Finalmente tutti i cavi e guaine sono state passate all'interno dei fastidiosi canali (apparentemente larghi e capienti) che la Piaggio ha progettato nei peggiori dei modi. Infatti basta un piccolo residuo della vecchia guaina e la nuova guaina difficilmente scorrerà... L'importante è che ora la forcella è stata montata e la Faro Basso inizia a prendere forma! Ci siamo! ;-)
Per vedere tutte le tappe del restauro clicca qui.
Per vedere tutte le tappe del restauro clicca qui.
martedì 27 dicembre 2011
lunedì 26 dicembre 2011
Dimmi di Sic
A quasi un mese dalla pubblicazione è arrivato in garage il 'cofanetto' dedicato al SuperSic. Inutile dire che è davvero stupendo... Questo testo tratto da Milagro descrive al meglio di cosa si tratta:
"Un libro per Marco che fa la differenza. Gli amici di Mediaset, Paolo Beltramo per primo, l’hanno ricordato così. Vedremo ancora immagini stampate di Marco ma questa pubblicazione credo faccia la differenza. Solo alcune frasi e battute di Marco e di suoi fedelissimi fanno da commento ad una serie di foto particolari e significative. Bello ricordarlo così. Semplici come lui.
“Non so se tu sia da qualche parte, se ci sei ancora, se ci vedi, Marcone, non lo so. Ma se tu da lì potessi leggere queste righe ti direi che mi manchi. Tanto. Troppo. Ma ti direi anche che quello che ci hai lasciato, ora che ce ne accorgiamo, è molto, è tanto, è bello, è importante, è dolce.
Ti voglio bene, cazzo, ti voglio bene. Mi manchi, però sì, forse ci sei. Comunque ti sento. E ti scrivo.”-Paolo Beltramo"
"DIMMI DI SIC – IN RICORDO DI MARCO SIMONCELLI” è un prodotto edito da Fivestore – R.T.I S.p.A, ed è in vendita in edicola e nella grande distribuzione al prezzo di 12,90 euro.
Parte del ricavato contribuisce ad aiutare la fondazione che la famiglia Simoncelli ha costituito in ricordo di Marco: www.marcosimoncellifondazione.it .
"Un libro per Marco che fa la differenza. Gli amici di Mediaset, Paolo Beltramo per primo, l’hanno ricordato così. Vedremo ancora immagini stampate di Marco ma questa pubblicazione credo faccia la differenza. Solo alcune frasi e battute di Marco e di suoi fedelissimi fanno da commento ad una serie di foto particolari e significative. Bello ricordarlo così. Semplici come lui.
“Non so se tu sia da qualche parte, se ci sei ancora, se ci vedi, Marcone, non lo so. Ma se tu da lì potessi leggere queste righe ti direi che mi manchi. Tanto. Troppo. Ma ti direi anche che quello che ci hai lasciato, ora che ce ne accorgiamo, è molto, è tanto, è bello, è importante, è dolce.
Ti voglio bene, cazzo, ti voglio bene. Mi manchi, però sì, forse ci sei. Comunque ti sento. E ti scrivo.”-Paolo Beltramo"
"DIMMI DI SIC – IN RICORDO DI MARCO SIMONCELLI” è un prodotto edito da Fivestore – R.T.I S.p.A, ed è in vendita in edicola e nella grande distribuzione al prezzo di 12,90 euro.
Parte del ricavato contribuisce ad aiutare la fondazione che la famiglia Simoncelli ha costituito in ricordo di Marco: www.marcosimoncellifondazione.it .
sabato 24 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
Coprifrizione Ducati
Ogni Ducatista sicuramente ne ha più di uno in garage... Di cosa sto parlando? Del coprifrizione! Nel mio garage c'è il classico originale e due in carbonio... Al giorno d'oggi è difficile trovare una Ducati che sia special o no con il coprifrizione originale. E' un elemento dove la fantasia di ogni motociclista può sfogarsi liberamente... Allora se avete voglia di modificare il vostro queste immagini possono essere d' aiuto!
giovedì 22 dicembre 2011
Christmas Gifts
mercoledì 21 dicembre 2011
Seeley Norton. La N° 1
Capita spesso di vedere moto con un enorme numero 1 in vista che nella maggior parte dei casi non rappresenta affatto la qualità e competività della moto e del pilota.
Ma in questo caso i due amici Kenny Cummings e Dan Rose se lo sono guadagnati a pieni voti.
Telaio in bronzo costruito da Roger Titschmarsh, motore Norton Combat da 750cc 'perfezionato' con componenti Steve Maney Racing e JS Motorsport.
Estetica curata nei minimi dettagli, ogni vite forata e fissata alla successiva, saldature con bronzo 'a vista'... Non aggiungo altro, mi congratulo solo con Kenny e Dan che hanno unito passione e perfezione per creare questa Moto meravigliosa.
Ma in questo caso i due amici Kenny Cummings e Dan Rose se lo sono guadagnati a pieni voti.
Telaio in bronzo costruito da Roger Titschmarsh, motore Norton Combat da 750cc 'perfezionato' con componenti Steve Maney Racing e JS Motorsport.
Estetica curata nei minimi dettagli, ogni vite forata e fissata alla successiva, saldature con bronzo 'a vista'... Non aggiungo altro, mi congratulo solo con Kenny e Dan che hanno unito passione e perfezione per creare questa Moto meravigliosa.
martedì 20 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
domenica 18 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
venerdì 16 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
sabato 10 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
giovedì 8 dicembre 2011
mercoledì 7 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
sabato 3 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
Restauro Vespa VN2 del 1956. Cap.: Assemblaggio
Dopo qualche mese di attesa ritorno a parlarvi della famosa Vespa Faro Basso che sto restaurando.
Finalmente il carrozziere e il cromatore mi hanno consegnato tutti i pezzi...
Ora, per la mia felicità la monterò! La cosa più noiosa sarà passare tutti i cavi dell'impianto elettrico e tutte le guaine e fili dei comandi, per fortuna i 'canali' di questo tipo di telaio sono abbastanza larghi.
Per il resto con l'aiuto del manuale d'officina e del volume appena pubblicato da Motociclismo il lavoro non sarà difficile.
Ah, se qualcuno vuole imparare o collaborare al montaggio di questa Vespa contattatemi senza problemi!! ;-)
Per vedere tutte le tappe del restauro clicca qui.
Finalmente il carrozziere e il cromatore mi hanno consegnato tutti i pezzi...
Ora, per la mia felicità la monterò! La cosa più noiosa sarà passare tutti i cavi dell'impianto elettrico e tutte le guaine e fili dei comandi, per fortuna i 'canali' di questo tipo di telaio sono abbastanza larghi.
Per il resto con l'aiuto del manuale d'officina e del volume appena pubblicato da Motociclismo il lavoro non sarà difficile.
Ah, se qualcuno vuole imparare o collaborare al montaggio di questa Vespa contattatemi senza problemi!! ;-)
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